A riempire la sala ci sono soprattutto loro, i protagonisti del tessuto di piccole e medie imprese italiane che, come ha ricordato la presidente regionale di Confindustria Antonella Mansi “sono il principale antidoto alla crisi”. Dai microfoni del Forum sulla piccola e media impresa, Mansi ha rilanciato l’idea della legge regionale sulla competitività che si occupi di attrattività, liberalizzazione, e soprattutto sburocratizzazione, per aiutare le imprese a liberarsi delle zavorre e spiccare il volo. IL DIBATTITO
Tre priorità per il rilancio le ha elencate Pierfrancesco Pacini, presidente di Unioncamere toscana: internazionalizzazione, gestione finanziaria delle imprese e del credito, produttività e competitività. A ribadire l’impegno della Regione per continuare a sostenere sviluppo e lavoro è stato l’assessore regionale alle attività produttive, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini, protagonista di un confronto con la presidente della Regione Lazio Renata Polverini. “è arrivato il momento – ha detto Simoncini – di spostare le politiche dagli aiuti alla liquidità delle imprese agli incentivi agli investimenti”, che poi ha espresso anche la volontà di non disperdere risorse, individuando le eccellenze su cui concentrare i trasferimenti tecnologici. Due le direzioni del piano di sviluppo su cui la Regione sta lavorando: vicinanza ai territori e al settore produttivo, contando, ha detto un Simoncini critico contro i tagli del Governo, sull’unica leva finanziaria rimasta, i fondi europei. A stringere sui tempi ha invitato il presidente del Monte dei Paschi e numero uno dell’Abi, Giuseppe Mussari, “Abbiamo tre anni per giocare la partita della crescita, non di più”. Mussari ha poi precisato: “Banche e imprese sono vittime della crisi, e di questa fase di uscita dalla crisi”, e ha ribadito che “la stabilità della finanza pubblica deve essere assunta da tutti come elemento centrale e non discutibile”. Dal vicesegretario del Pd Enrico Letta un monito: “a pesare sulla crescita è un peso del sistema pubblico maggiore che negli altri paesi” e un invito ad accorciare i tempi troppo lunghi dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni”.
Al termine della due giorni, il numero uno degli Industriali pratesi, Riccardo Marini non nasconde la sua soddisfazione.
LE RASSICURAZIONI DEL MINISTRO SACCONI
Il Forum della Piccola e Media Impresa è servito anche per riportare all’attenzione del governo i problemi del distretto pratese. A margine del convegno, il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi, ha ricevuto una delegazione pratese composta dal vicesindaco, Goffredo Borchi, dall’onorevole Riccardo Mazzoni e dal capogruppo del Pdl in consiglio regionale, Alberto Magnolfi. La delegazione ha rappresentato al ministro la problematica dei tanti artigiani pratesi – in larga parte contoterzisti – a cui non viene riconosciuto il diritto agli ammortizzatori sociali.
Da parte sua Sacconi ha assicurato il proprio interessamento, sottolineando che alcune misure contenute nella manovra di luglio – volte a favorire le reti di imprese – si attagliano perfettamente alla realtà del distretto pratese. Si tratta infatti di strumenti nuovi che dispongono di risorse nazionali e comunitarie a cui Prato può attingere.
Per quanto riguarda il 2011, il ministro si è detto disponibile a rinnovare gli aiuti già stanziati quest’anno, aggiungendo però che questi saranno condizionati al buon utilizzo che verrà fatto dei 25 milioni di euro appena arrivati, nel senso che i soldi dovranno essere arrivare direttamente e in tempi rapidi ai beneficiari, cioè alle imprese e ai lavoratori.
Si è parlato anche della concorrenza illegale del distretto parallelo, e a questo proposito Sacconi ha proposto di aprire da subito un tavolo di lavoro ad hoc fra il ministero, l’amministrazione comunale e l’Agenzia delle entrate per affrontare temi cruciali come il rispetto delle norme all’interno delle aziende – attivando nuove e più incisive modalità di controllo – e per contrastare il fenomeno della mortalità “precoce” delle aziende cinesi che chiudono e riaprono con altra ragione sociale per sfuggire al fisco.
Il ministro ha infine assicurato che il ministero del Lavoro sta valutando una serie di interventi – coordinati dal direttore Natale Forlani – per favorire l’integrazione fra il distretto tessile e quello parallelo, integrazione che ha come base la completa emersione dell’illegalità nelle aziende cinesi.