“Il nostro progetto sarà fra gli eventi più importanti del Festival della Spiritualità Roma-New York 2011”. Ad affermarlo è Pamela Villoresi, che dello stesso Festival è direttrice, riferendosi a “L’Anima Buona del Sezuan” di Bertold Brecht: un progetto straordinario ideato su richiesta del Comune di Prato dal direttore artistico del Teatro Metastasio, Paolo Magelli, per lo Stabile della Toscana. Un’idea accolta con grande interesse dal comitato direttivo del Festival per essere messa in scena in uno degli spazi culturali più noti di New York. La rappresentazione statunitense, che seguirà la prima al Metastasio e la messa in scena romana nel periodo di Pasqua, si terrà così nel mese di Maggio del prossimo anno.
“Siamo di fronte ad un’opportunità unica e di grande valore”, ha sostenuto il sindaco Roberto Cenni che peraltro è stato invitato alla prima dello spettacolo a New York e ad incontrare per l’occasione le massime autorità cittadine e il presidente della comunità cinese. “L’evento – ha ricordato Anna Beltrame, assessore alla Cultura del Comune di Prato – ha le potenzialità per centrare due obiettivi essenziali: l’internazionalizzazione del Metastasio e favorire un incontro fra culture differenti”.
Tema ripreso dal presidente del Teatro, Umberto Cecchi, che ha definito il progetto un’iniziativa di grande intelligenza europea. “Non è necessario – ha detto – litigare sulle etnie, bensì abbiamo l’opportunità di mettere d’accordo tutti senza fare critica strumentale. Possiamo intenderci con l’arte”.
“E’ un esperimento innovativo e fuori dai canoni del modo tradizionale di pensare il teatro – ha sottolinea Magelli -. Di fatto attori non professionisti della comunità cinese di Prato saranno scelti attraverso un lavoro di severa selezione per interpretare uno dei testi più interessanti del grande drammaturgo tedesco”.
Brecht per questo testo prese spunto dalla favolistica cinese per costruire l’opera che affronta in modo ironico la lotta fra il bene il male, le eterne domande sul giusto e l’ingiusto, in un continuo tragicomico dibattito fra lo spirito e la materia. E’ interessante sottolineare che la cultura cinese, dalla quale la favola proviene, ha profonde difficoltà ad affrontare i canoni estetici del teatro europeo e pertanto il percorso interculturale avverrà su tre linee: la grande drammaturgia tedesca, il lavoro dell’equipe italiana e il la cultura d’impatto degli attori e cantanti cinesi. La regia è affidata a Gianluca Barbadori, uno specialista del teatro di strada e un profondo conoscitore di metodi di integrazione culturale, grazie al lungo lavoro svolto in molti paesi del Sud America.
La musica è realizzata da un noto compositore macedone, Ljupco Konstantinov, strettamente in pentatonico, ovvero la scala musicale utilizzata in Cina. Lo spettacolo, realizzato negli spazi di Officina Giovani, sarà recitato in cinese con sottotitoli in italiano. Per la traduzione del testo in lingua cinese, il Teatro Metastasio ha sollecitato l’intervento del Goethe Institut di Monaco di Baviera. Alla conferenza stampa di presentazione hanno preso parte anche il direttore organizzativo del Teatro Metastasio, Massimo Luconi, e il consigliere d’amministrazione, Lamberto Cecchi.