Bandiere a mezz’asta e minuto di silenzio per le vittime di via Ciulli
È il giorno del minuto di silenzio e delle bandiere a mezz’asta, il giorno del cordoglio cittadino espresso in consiglio comunale dal sindaco e da coloro che rappresentano la città.
Sono ancora fresche le polemiche per la mancata concessione del lutto cittadino per la morte delle tre donne nel sottopasso allagato di via Ciulli.
Cenni ad inizio seduta parlando all’assemblea ha detto subito che <non deve convincere nessuno> riguardo alla contestata scelta che ha suscitato così tanto clamore sui media nazionali esprime apprezzamenti, a cominciare dal capogruppo del Pd Massimo Carlesi, per la responsabilità istituzionale nel non aver rinfocolato polemiche ci sono per tutti. Il sindaco però non ha mandato giù l’intervento del presidente della regione Enrico Rossi, definendolo uno sgarbo istituzionale, che si è scusato con i familiari delle vittime per la decisione di non concedere il lutto cittadino.
Dal primo cittadino l’invito, più volte rinnovato, ad abbassare i toni. «In una situazione come questa – ha detto al consiglio – anche un cerino può trasformarsi in un lanciafiamme». Cenni ritiene che in città ci siano «troppi brutti segnali, come le lettere minatorie giunte negli ultimi giorni». Il sindaco lancia un vero e proprio appello ai cittadini pratesi: «In questo momento – ha osservato – sono preoccupato per i troppi interventi incivili e violenti di alcune persone».
C’è anche una proposta, accolta favorevolmente da tutti i capigruppo: «Organizzare un consiglio comunale straordinario per discutere con calma della situazione».
Infine Cenni ha auspicato che la vicenda porti un insegnamento affinché fatti del genere non avvengano più. Il sindaco promette una ricognizione di tutti quei punti «che per tremila motivi hanno dei problemi».
Dai banchi dell’opposizione il capogruppo Massimo Carlesi ribadisce la forte preoccupazione e il senso di inquietudine per il clima che si sta respirando a Prato e dichiara che al posto di Cenni, il lutto cittadino lo avrebbe concesso.
I consiglieri del Pd hanno contestato duramente il capogruppo della Lega Emilio Paradiso che nel suo discorso ha rinnovato con forza la convinzione del carroccio pratese che la possibilità di effettiva e piena integrazione della comunità cinese è impossibile e chi ci crede è solo un illuso.