È stato un grande successo l’appuntamento organizzato ieri sera nel Chiostro di San Domenico dall’associazione Prato Libera e Sicura, dal Comitato Macrolotto Zero e con il Patrocinio della Circoscrizione Prato Centro, dal titolo “Cena alla pratese”. Ben 370 persone, ovvero la massima capienza del Chiostro, hanno cenato insieme con un duplice importante obiettivo. Anzitutto raccogliere fondi in favore dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze e per le famiglie più bisognose della Parrocchia di San Domenico, ai quali saranno devoluti gli utili della serata. Ma certamente forte era la voglia di stare insieme e condividere un momento di pratesità. Altissima è stata la domanda di adesione e molte decide di persone purtroppo, pur avendone fatta richiesta, non hanno potuto partecipare a causa del tutto esaurito.
La serata, con musica dal vivo, è stata resa possibile grazie al lavoro dei volontari della Parrocchia di San Domenico. Il menù della cena era tipicamente pratese, immancabili tra le portate i sedani e per dessert i cantucci col vin santo. Una curiosità: ogni commensale aveva per segnaposto la scritta di un detto pratese, uno diverso dall’altro.
L’evento si è svolto alla presenza del sindaco Roberto Cenni, degli assessori Aldo Milone, Gianni Cenni e Anna Beltrame, e del Presidente del Consiglio Comunale, Maurizio Bettazzi. Entusiasti i partecipanti che hanno invitato il Sindaco Cenni a permettere e favorire il ripetersi di questo genere di appuntamenti in tutte le Circoscrizioni. Certo è che la prossima estate la”Cena alla pratese”si terrà in via Pistoiese, che sarebbe dovuta essere la sede anche dell’dizione 2010 se il maltempo non avesse imposto una soluzione alternativa, trovata tuttavia nello splendido e suggestivo scenario del Chiostro di San Domenico.
Di fatto dopo la serata di raccolta fondi per il Museo del Tessuto e l’appuntamento con la”Cena alla pratese” si percepisce quanto sia alto il desiderio dei cittadini di riprendersi la città, di rendersi partecipi e protagonisti di eventi che consentano davvero di vivere Prato, commentano gli organizzatori. La sensazione, e certamente l’auspicio, è quello di trovarsi di fronte ad una nuova e importante linfa vitale.