Produceva mascherine chirurgiche impiegando lavoratori clandestini senza mascherine e senza il rispetto delle distanze di sicurezza. Per questo una confezione cinese a Chiesanuova è stata sanzionata e i titolari arrestati per sfruttamento della manodopera clandestina. Si tratta di una donna di 45 anni e di un 57enne, entrambi cinesi, la cui attività era aperta perchè legata ad una ditta riconvertitasi nella produzione di mascherine chirurgiche. Proprio dalla lista di aziende rimaste aperte con queste motivazioni pervenute alla Prefettura, circa 500 in tutto, è scattato il controllo interforze di ieri mattina, a cui hanno partecipato personale della Questura, della guardia di finanza e della polizia municipale.
All’interno del capannone sono stati trovati sedici operai, di cui 10 cittadini cinesi irregolari in Italia, che sono stati portati in Questura per le procedure di identificazione e ai quali è stato poi rivolto l’ordine del questore a lasciare il territorio nazionale entro 7 giorni.
Inoltre la titolare ed altri 3 cittadini cinesi sono stati sanzionati per inottemperanza alle prescrizioni del decreto della presidenza del consiglio. I titolari della ditta sono stati inoltre multati per non aver rispettato le misure anticontagio: gli operai erano infatti privi delle mascherine protettive e all’interno dell’ambiente di lavoro non erano rispettate le distanze di sicurezza, previste dall’ordinanza regionale numero 38.
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