Legalità e sviluppo. Sono i due temi si cui ha fatto forza la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, tornata a Prato pochi giorni dopo la sua prima apparizione. Stavolta per sostenere la candidatura di Daniele Spada in vista del ballottaggio si è recata alla rifinizione Ellevu di via Genova. Meloni ha parlato di concorrenza sleale, del fenomeno delle aziende che non pagano le tasse chiudendo prima che arrivino i controlli dello Stato.
“Pensiamo di poter dare qui il nostro contributo al fianco di Daniele Spada per vincere in una città che ha bisogno di legalità e di sviluppo. Da una parte abbiamo una serie di proposte che riguardano gli incentivi alle aziende, ad esempio a quella che è una grande eccellenza pratese che è il riciclo del tessile, capitale mondiale. Crediamo che sia una cosa sulla quale addirittura possiamo portare dei fondi europei e poi lottaall’illegalità, alla concorrenza sleale. Abbiamo ripresentato la proposta per impedire che gli extracomunitari che aprono in Italia continuino a proliferare grazie al fatto che non pagano le tasse allo Stato – ha proseguito – Chiediamo che gli extracomunitari che aprono un’attività in Italia versino un deposito cauzionale di 30 mila euro che poi verrà scalato dalle tasse, sennò aprono e chiudono l’impresa prima che lo Stato faccia i controlli e questa è la ragione per la quale continuano a proliferare mentre gli italiani chiudono. Non vogliamo concorrenza sleale, vogliamo che tutti paghino le tasse”.
Meloni ha criticato le politiche economiche del governo ed il reddito di cittadinanza: “Chiediamo da mesi una ricetta trumpiana per l’economia italiana, che significa shock fiscale e investimenti pubblici, il coraggio di abbassare davvero le tasse e dall’altra la spesa in deficit soprattutto per investimenti” ha detto. Poi è passata a commentare i risultati delle elezioni, che hanno visto Fratelli d’Italia crescere un po’ ovunque: “In tutta Italia abbiamo raggiunto il nostro massimo storico. È una cosa di cui andiamo molto fieri. Si era sempre detto che se la Lega fosse cresciuta a dismisura non ci sarebbe stato più spazio per la destra storica, per Fdi. Io ho sempre detto che non era così e avevo ragione – ha proseguito – Si può crescere insieme, è quello che è accaduto. Gli italiani hanno dato un segnale chiaro, vogliono un governo diverso, vogliono una maggioranza diversa e soprattutto hanno premiato la serietà, la coerenza, la credibilità di Fdi”.