28 Febbraio 2017

La scatola vuota da 22 milioni di euro è naufragata: dichiarato il fallimento del Creaf


E’ finita con il fallimento, dichiarato dal Tribunale di Prato, la storia del Creaf, il Centro di alta formazione nato nel 2005 per iniziativa della Provincia e naufragato senza mai avviare la propria attività, nonostante i 22 milioni di soldi pubblici spesi negli anni.
Il giudice delegato Raffaella Brogi ha accettato la richiesta di fallimento da parte della Procura e ha al contempo dichiarato inammissibile il concordato liquidatario avanzato dalla società, le cui quote sono detenute all’81% dalla Provincia, al 10% dal Comune di Prato e con partecipazioni minoritarie dai comuni di Montemurlo, Carmignano, Vaiano, Poggio a Caiano, Vernio e Cantagallo.
É questo uno dei pochi casi di società partecipate fallite in Italia. A dare il colpo di grazia è stata la decisione del Tar della Toscana che nelle scorse settimane ha respinto il ricorso di Creaf contro la revoca dei finanziamenti deliberata dalla Regione, che si era mossa come forma di autotutela lo scorso novembre chiedendo la restituzione degli 11 milioni di euro stanziati nel corso degli anni alla società.

Se il Creaf non impugnerà la sentenza che ne ha dichiarato il fallimento, si avvierà l’iter della procedura fallimentare, che sarà portato avanti dal Tribunale e dal curatore, il commercialista Leonardo Castoldi. Nell’udienza fissata per l’11 maggio si inizierà l’esame dello stato passivo e i creditori dovranno insinuarsi nella procedura.
L’unico bene da cui sarà possibile ricavare somme in favore dei creditori è l’immobile di proprietà di via Galcianese, stimato tra i 6,5 e gli 8 milioni. Una cifra inferiore a quella dell’acquisto del capannone, costato 8,4 milioni nel 2006 e su cui sono state investite ingenti somme per la ristrutturazione.

Sulla mala gestione del Creaf, la Procura ha avviato un’inchiesta che al momento vede indagati per bancarotta societaria i tre amministratori succedutisi alla guida della società: i due ex presidenti Daniele Panerati e Luca Rinfreschi e l’amministratore unico Laura Calciolari.