La forza poetica dell’Abbé Pierre nello spettacolo del regista Massimo Luconi
È stato il prete degli ultimi, un partigiano e un uomo politico, ma anche un poeta. La figura dell’Abbè Pierre affascina ancora oggi perché costringe chiunque venga in contatto con il suo pensiero a interrogarsi, a prendere una posizione. Anche i suoi scritti, le sue poesie, sono una provocazione per la nostra società, «sono nate durante lunghe notti insonni, sono grida di collera e passione, di fede», disse il sacerdote francese.
Su questi testi, scritti a mano in un vecchio quaderno, Massimo Luconi ha costruito uno spettacolo, un recital per voce e canto intitolato «Foglie sparse… a piacimento del vento di Dio». Lo spettacolo si terrà nel Conservatorio di San Niccolò questo venerdì, 2 dicembre, alle ore 21,15. L’ingresso è libero.
Sulla scena la voce di Monica De Muru e le note del piano e della tromba suonati dal musicista Mirio Cosottini. Il recital su l’Abbè Pierre è già stato rappresentato alcuni anni fa, proprio in San Niccolò, e riscosse un grandissimo successo di pubblico. La riproposizione è stata pensata per non abbandonare i temi cari al Giubileo appena concluso, come la carità, il perdono, l’amore e, soprattutto, la misericordia. «Con la sua opera l’Abbè Pierre ha sempre cercato di “recuperare” le persone dando loro dignità – dice Luconi -, ed è al messaggio in forma poetica di questo sacerdote che lo spettacolo intende rendere omaggio».