Difficile pensare che dietro agli apparecchi di distribuzione automatica di bibite, snack e merendine potesse celarsi una consistente evasione fiscale per milioni di euro. E invece è andata proprio così. A rivelarlo, una verifica fiscale condotta dalla Guardia di Finanza di Prato nei confronti di una società – una S.R.L. – operante nel settore della produzione, lavorazione e confezionamento di prodotti per distributori automatici.
I militari sono riusciti a dimostrare come dietro una apparente regolarità si celasse, in realtà, una maxi evasione, ottenuta con la mancata dichiarazione della quasi totalità dei proventi percepiti, palesemente non in linea con il volume d’affari ottenuto negli ultimi anni.
Monetina dopo monetina, i finanzieri hanno ricostruito i movimenti di merce e denaro dell’azienda, che avrebbe occultato e sottratto la maggior parte dei proventi all’imposizione fiscale, forse nella convinzione che nessuno avrebbe mai conteggiato tutti quegli spiccioli contenuti in decine e decine di macchinette dislocate sul territorio pratese (in uffici, esercizi pubblici e vari locali).
A consentire l’evasione – secondo quanto ricostruito dalla Guardia di Finanza – la metodica ma costante mancata fatturazione delle consumazioni acquistate tramite i vari distributori automatici: i finanzieri, merendina dopo merendina, hanno faticosamente ricostruito il reale magazzino della società, costituito per la maggior parte da snack e bevande, e calcolato gli acquisti e le vendite degli ultimi 3 anni. Hanno inoltre ricostruito le reali rimanenze di magazzino con quanto effettivamente fatturato, contestando circa 3 milioni di euro fra imposte dirette, I.V.A., I.R.A.P., nonché ritenute non operate su una decina di lavoratori a nero, già segnalati dalla competente Direzione Territoriale del Lavoro di Prato. Il rappresentante legale della società è stato quindi denunciato per infedele dichiarazione dei redditi.