21 Aprile 2016

Trasporto pubblico, ostruzionismo di Mobit e anche a Prato niente verifiche al parco mezzi. Ratp: “Così si nega un servizio migliore”


“Mobit sta facendo di tutto per negare ai toscani un servizio migliore”. Questo il commento amaro del presidente di Autolinee Toscane, Bruno Lombardi, dopo l’esito dei primi 33 “audit”, i controlli e le verifiche dei mezzi e della strumentazione nelle varie realtà di trasporto pubblico della regione. Nei nove giorni di verifiche, iniziati lunedì 11 aprile, solo 5 audit programmati dalla Regione sono andati a buon fine.
“Busitalia, Cap, Ctt Nord ed Ataf si legge nella nota diramata da Ratp –  hanno impedito tutti i sopralluoghi ai loro depositi, bloccato le verifiche ai mezzi e rifiutato di mettere a disposizione la documentazione relativa al personale ad allo svolgimento dell’attività.
Solo due aziende aretine, Ala di Pian di Scò e Baschetti a Sansepolcro, hanno rispettato gli impegni presi prima dell’avvio della gara. Così come hanno dimostrato collaborazione i proprietari – pubblici e privati – di alcuni immobili, che hanno autorizzato i sopralluoghi”.

“L’esito della gara del Tpl – fanno sapere dal gruppo controllato dal colosso francese Ratp – subirà quindi ritardi. Ritardi nell’avvio della nuova gestione. Ritardi negli investimenti che Autolinee Toscane si è impegnata a realizzare. Non solo, questi ritardi già comportano, per le casse pubbliche, maggiori costi: il servizio gestito dagli attuali gestori costa infatti 8 milioni di euro in più all’anno”.
“Con la gara che abbiamo vinto ci siamo impegnati a realizzare 563 milioni di investimenti – conclude Lombardi – Di questi 119 milioni saranno spesi per acquistare dagli attuali gestori o dai Comuni le sedi, i depositi e le officine; 93 milioni per comprare sempre dagli attuali gestori i bus in circolazione. Mentre i restanti 351 milioni serviranno per i nuovi bus e le tecnologie per la comunicazione. Tutti investimenti che subiranno ritardi e rinvii provocando un danno evidente ai toscani”.