“Mobit sta facendo di tutto per negare ai toscani un servizio migliore”. Questo il commento amaro del presidente di Autolinee Toscane, Bruno Lombardi, dopo l’esito dei primi 33 “audit”, i controlli e le verifiche dei mezzi e della strumentazione nelle varie realtà di trasporto pubblico della regione. Nei nove giorni di verifiche, iniziati lunedì 11 aprile, solo 5 audit programmati dalla Regione sono andati a buon fine.
“Busitalia, Cap, Ctt Nord ed Ataf si legge nella nota diramata da Ratp – hanno impedito tutti i sopralluoghi ai loro depositi, bloccato le verifiche ai mezzi e rifiutato di mettere a disposizione la documentazione relativa al personale ad allo svolgimento dell’attività.
Solo due aziende aretine, Ala di Pian di Scò e Baschetti a Sansepolcro, hanno rispettato gli impegni presi prima dell’avvio della gara. Così come hanno dimostrato collaborazione i proprietari – pubblici e privati – di alcuni immobili, che hanno autorizzato i sopralluoghi”.
“L’esito della gara del Tpl – fanno sapere dal gruppo controllato dal colosso francese Ratp – subirà quindi ritardi. Ritardi nell’avvio della nuova gestione. Ritardi negli investimenti che Autolinee Toscane si è impegnata a realizzare. Non solo, questi ritardi già comportano, per le casse pubbliche, maggiori costi: il servizio gestito dagli attuali gestori costa infatti 8 milioni di euro in più all’anno”.
“Con la gara che abbiamo vinto ci siamo impegnati a realizzare 563 milioni di investimenti – conclude Lombardi – Di questi 119 milioni saranno spesi per acquistare dagli attuali gestori o dai Comuni le sedi, i depositi e le officine; 93 milioni per comprare sempre dagli attuali gestori i bus in circolazione. Mentre i restanti 351 milioni serviranno per i nuovi bus e le tecnologie per la comunicazione. Tutti investimenti che subiranno ritardi e rinvii provocando un danno evidente ai toscani”.