Mentre nel mondo della politica continua a tener banco il caso “Creaf”, negli uffici della società si lavora, fra mille ostacoli, per definire il nuovo volto dell’opera incompiuta di via Galcianese.
Ammontano a tre milioni e mezzo di euro i finanziamenti regionali e dei soci che dovrebbero dare un’accelerata al nuovo corso del Creaf: risorse stanziate sulla carta ma non ancora erogate. Questioni di “burocrazia”, precisa l’attuale ad della società Laura Calciolari, che in attesa dell’arrivo dei contributi esterni ha preferito fermare i cantieri.
Tutto in stand-by, quindi, per il momento, a partire dal completamento delle opere di ristrutturazione dell’immobile, affidate con bando di fine 2015 ad un’associazione di imprese per un valore di quasi 780mila euro. “Appena potrò contare sulle risorse – fa sapere Calciolari – darò seguito ai progetti messi nero su bianco”.
Stando agli accordi, entro il 31 dicembre tutto dovrà essere ultimato, collaudato e pagato, almeno secondo il cronoprogramma. Oltre alla finitura degli impianti interni, il pacchetto prevede la realizzazione di una galleria del vento subsonica, laboratori di ricerca a disposizione del Pin ma non solo, e l’acquisto di attrezzature e arredamento per auditorium e spazi multifunzione.
Il centro, in ogni caso, sarà dedicato interamente all’innovazione, come pensato in origine e ad oggi mai andato in porto. Tanto che in via Galcianese sarà presente anche un’area riservata alla ricerca sul tessile italo-cinese del discusso polo “TexTech” promosso dalla Regione, seppur non in forma di laboratorio.
Si naviga, invece, in alto mare sul fronte dell’individuazione del soggetto gestore dell’immobile: l’ultimo bando per la ricerca del nuovo concessionario non ha dato gli effetti sperati. Si era parlato a lungo del Polo di Navacchio, ma sembra ormai cosa superata.
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